La realtà di un Catanzaro brillante
Di Alberto Scerbo

Rivedere gli inconfondibili capelli rossi di Luigi Apolloni nel corso della trasmissione di RTC Catanzaro Sport riporta alla mente il ricordo del Parma brioso e irriverente allenato da Nevio Scala e le tensioni vissute per la finale dei mondiali statunitensi del 1994 contro il Brasile, giocata dal forte difensore centrale in sostituzione di Mussi. Rievoca poi alcuni scontri con il Catanzaro della fine degli anni Ottanta e in particolare una sconfitta casalinga con il punteggio di 1-4, che richiama, purtroppo, la recentissima lezione impartita dai ducali alla squadra di Vivarini. E nel corso del breve dialogo televisivo è riemerso il legame indissolubile di Apolloni con i crociati emiliani, seguiti con attenzione e con inesausto attaccamento. Il Parma è stato considerato, insieme a Palermo e Venezia, oltre che alla Cremonese, uno dei principali favoriti alla vittoria finale del campionato cadetto, per la solidità e completezza della rosa, ma anche per la forza dei singoli. Si è aggiunto, però, che il Catanzaro può costituire l’autentica sorpresa della stagione, per l’intelligenza dimostrata nel mantenimento dell’ossatura della squadra che ha conquistato la promozione, per la bravura del suo tecnico e per la qualità del gioco dimostrata in tutta la prima parte del torneo. A questo proposito Apolloni ha sottolineato come nello stesso sfortunato incontro con il Parma è emersa la qualità dell’undici giallorosso, che ha avuto la capacità di tenere il pallino del gioco per i primi venti minuti. È venuta fuori poi la grandiosità della tifoseria, che ha sostenuto e incitato i propri beniamini con amore infinito fino alla fine, ed oltre la sfortunata prestazione, dando una straordinaria iniezione di fiducia all’intero collettivo. Si è applaudito, infine, alla forza d’animo della squadra, che ha saputo rialzarsi e ritrovare equilibrio, al punto da cogliere due vittorie consecutive in trasferta su un campo difficile come quello di Marassi e contro una squadra particolarmente rognosa come il Sud Tirol. Gli elogi elargiti con obiettività alle aquile giallorosse ci rendono orgogliosi del cammino fin qui intrapreso e aprono i cuori alla speranza per il futuro. Senza abbandonarsi ad utopistici voli pindarici, ma con l’animo aperto alle gioie di una realtà luminosa
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