Il Catanzaro modello virtuoso

Il Catanzaro rende orgoglioso ogni calabrese, ha dichiarato in modo perentorio il DS Pagni in collegamento via skype nella trasmissione RTC Catanzaro Sport. Dopo aver tessuto gli elogi della Presidenza Noto e della dirigenza della società e aver sottolineato il valore tecnico di Vincenzo Vivarini e la compattezza del gruppo, il Direttore Sportivo, sulle sollecitazioni dello studio, si è soffermato su diversi argomenti spinosi riguardanti l’attualità del mondo del calcio. Ha chiarito, senza mezzi termini, che l’ambiente calcistico italiano si è andato espandendo quantitativamente, senza, però, un corrispondente innalzamento dell’aspetto qualitativo. L’incompetenza e l’approssimazione regnano sovrane tra i direttori sportivi e non si tratta di una questione anagrafica, quanto, piuttosto, di uno sguardo sempre più proiettato verso fattori di fatto secondari, come quello comunicativo o pubblicitario o ancora relazionale, a discapito del lavoro sul campo, dell’attenta analisi del mercato, dell’intuito calcistico e dell’osservazione delle potenzialità dei giovani. Proprio questi mutamenti strutturali incidono sulla costruzione dei settori giovanili e sulla realizzazione di programmi societari a medio e lungo termine: la gestione delle società è spesso fondata su soggetti improvvisati e privi delle necessarie conoscenze, che richiedono risultati immediati, ma senza una vera previsione progettuale. I direttori sportivi finiscono, così, per non poter contare su una pluralità di opportunità. Ciò non vale, fortunatamente, per gli allenatori, anche se, in questo caso, la bravura deve essere accompagnata dalla fortuna di incontrare presidenti dotati di pazienza, di visione del futuro e della capacità di intravedere i caratteri della creatività e dell’innovatività. Anche sotto questo profilo un plauso va tributato alla lungimiranza dei dirigenti giallorossi, che sono stati in grado di delineare una precisa azione di pianificazione e di credere in un progetto tecnico ben definito. Il DS Pagni ha cosi spiegato il successo dell’avventura dell’attuale Catanzaro e ha lanciato una voce di speranza per il futuro: la serie B non va mitizzata e, come ha dimostrato la sua esperienza e quella degli ultimi anni, nulla vieta di sognare con una squadra che ha triturato gli avversari nel campionato di serie C e ha avuto l’intelligenza di mantenere la stessa intelaiatura, ma soprattutto espressiva di una specifica identità. Ed allora, sulla scia delle indicazioni provenienti dai tifosi, piedi per terra e via di corsa verso le mete più alte.
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