Contro l’Avellino degli ex Tommaso Biasci e Dimitrios Sounas, due giocatori che al “Ceravolo” hanno scritto pagine indelebili della storia giallorossa, il Catanzaro di Alberto Aquilani conquista la sesta vittoria stagionale e consolida la settima posizione in classifica a quota 25 punti. Un bottino decisamente superiore rispetto a quello raccolto nella passata stagione nello stesso arco temporale: allora Iemmello e compagni avevano totalizzato cinque punti in meno.
Il merito di questi risultati va sicuramente attribuito ad Aquilani che, dopo un avvio di campionato molto complicato, è riuscito a far rendere la rosa nel migliore dei modi, come dimostrano i numeri. Un segnale assolutamente positivo, che certifica la capacità del tecnico romano di adattare le proprie idee al materiale umano a disposizione.
Dopo le prime giornate, caratterizzate da prestazioni discrete ma risultati che faticavano ad arrivare, Aquilani ha compreso la necessità di una svolta tattica. Da quel momento, l’ex allenatore di Fiorentina Primavera e Pisa ha messo da parte alcune convinzioni iniziali, modellando il Catanzaro sulle caratteristiche dei suoi giocatori.
I numeri parlano chiaro: nelle prime otto giornate di campionato i giallorossi avevano collezionato sei pareggi e due sconfitte; nelle successive otto, invece, sono arrivati ben sei successi, alcuni di grande prestigio contro avversari come Palermo, Venezia e Modena, oltre a un pareggio e una sola sconfitta. Segnali evidenti di un equilibrio finalmente trovato all’interno della squadra.
Non solo. Aquilani ha migliorato anche il proprio rendimento rispetto all’esperienza sulla panchina del Pisa nella stagione 2023/24: dopo 16 giornate, infatti, la formazione toscana aveva raccolto appena 18 punti, sette in meno rispetto a quelli conquistati finora con il Catanzaro.
Nonostante il momento positivo, nella conferenza stampa post partita contro l’Avellino il tecnico di Montesacro ha ribadito che l’obiettivo primario fissato dalla società resta la salvezza da raggiungere il prima possibile. Solo in seguito, eventualmente, si potrà capire fin dove potrà spingersi questo Catanzaro.
CREIDT FOTO: US Catanzaro 1929
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