Un’attenta (e dura) analisi su ciò che è stato fatto da parte di DS e tecnico per scelte che lasciano molto perplessi
Che l’inizio di stagione potesse consegnare tante difficoltà non c’erano dubbi in merito per una serie di mortivi legati al cambio alla guida tecnica e soprattutto alla rivoluzione operata in sede di calciomercato con l’arrivo di ben 17 elementi. La classica amalgama tra vecchi (pochi) e nuovi (tanti) non è una merce che trovi bella e pronta al mercato.
Per comprendere i reali motivi di questo stentato inizio di stagione è necessario analizzare nel dettaglio l’operato del tecnico e quello del DS Polito.
Aquilani è un allenatore giovane che ha lavorato molto con i ragazzi nei tre anni in cui ha allenato la Fiorentina Primavera ma è inesperto della categoria avendo come unico precedente la panchina del Pisa che ha guidato due stagioni fa conclusa con una salvezza, diciamolo pure, risicata.
C’è una differenza enorme tra allenare nel settore giovanile e allenare la prima squadra a determinati livelli e lo stesso mister ha avuto modo di riscontralo nel corso della sua breve fin qui carriera da allenatore professionista.
Altro aspetto da evidenziare riguarda la differenza tra giocare e allenare. Aquilani ha accumulato molta esperienza da giocatore per aver indossato le maglie di molte società blasonate italiane e straniere ma ciò non significa che la carriera da allenatore debba essere necessariamente altrettanto importante.
Ci auguriamo ovviamente che per mister Aquilani lo diventi altrettanto come lo è stata da giocatore.
Affinché ciò avvenga entrano in gioco diversi fattori tra i quali la fortuna, società valide e serie – e sotto questo aspetto a Catanzaro non ci sono dubbi in merito – e un’ottima dirigenza che lavori in sinergia con il tecnico. Ecco, in riferimento a quest’ultimo aspetto qualche dubbio è lecito averlo.
L’inesperienza del tecnico romano lo ha spinto ad operare delle scelte senza sfruttare al meglio le caratteristiche dei singoli ma anteponendo le sue idee di gioco a queste.
Un bravo allenatore comprende da subito quali sono le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione e in base a queste sceglie la formazione e il modulo più adeguato avendo l’umiltà di modificare se necessario il suo credo calcistico (Caserta docet).
Questo ad oggi non è stato fatto. A nulla serve il pretesto legato alla rosa ampia difficile da gestire dal momento che sui 29 effettivi che compongono la rosa 3-4 sono sistematicamente esclusi riducendo di fatto il numero a quello dl mister indicato in fase di presentazione (max 25 elementi).
Aver cambiato formazione in 6 gare su 7 è la conferma che il tecnico è alla ricerca di un’identità. Ma come anticipato più volte da chi scrive non bisogna attendere i primi passi falsi per cercare di porre rimedio.
La prima sconfitta è puntualmente arrivata – prima o poi doveva succedere – ma ancora si brancola nel buio. La recente partita di Monza ha confermato che alcune scelte da parte del mister anche a gara in corso sono state sbagliate.
E’ più che evidente il mister sia in confusione. In primis il voler insistere su calciatori che definire ex non deve suscitare clamori particolari. Il riferimento è a Bettella che, arrivato a parametro zero, era assente dal terreno di gioco da diverso tempo. Per non parlare delle caratteristiche del giocatore: su tutte il fatto di essere lento nei movimenti, in particolare in fase di ripartenza da parte degli avversari. Nell’uno contro uno viene sistematicamente superato.
Più in generale non può minimamente essere considerato il sostituto ideale di Scognamillo.
Non entriamo nel merito delle scelte societarie ma alla luce di quanto si è visto è facile comprendere perché il giocatore sia arrivato a parametro zero. Bastava investire anche parte di quanto ricavato dalla cessione di Scogna e si sarebbe portato in città un buon centrale di categoria.
Altro aspetto che la gara di Monza ha evidenziato è aver reso Azzi un fenomeno sulla sua fascia di competenza (la nostra destra).
E’ stato concesso troppo al bravo esterno che lo scorso anno era stato anche richiesto dal Catanzaro. Con una marcatura attenta e costante probabilmente il suo rendimento sarebbe stato più limitato e invece cosa ha fatto mister Aquilani?
Non solo non ha trovato dei correttivi per bloccare il suo gioco già nel corso dei primi 45’ , quanto ha avuto anche la “felice” idea di schierare in quella zona del campo, da subentrato, D’Alessandro da considerare un lontano ricordo del bel giocatore ammirato tra serie A e la recente serie B.
A lui tutto si può chiedere tranne compere la doppia fase indifferentemente con la stessa freschezza atletica di un ventenne!
Da non trascurare poi la sostituzione di Iemmello nelle ultime due gare. Sappiamo bene che il capitano entra in condizione dopo qualche mese di attività ed è quindi normale che possa essere sostituito ma allo stato attuale se si considera che chi è stato chiamato a fare da spalla non è in condizioni ottimali, causate anche da qualche kg di troppo, è facile intuire che anche un Iemmello sottotono può tirare fuori dal cilindro in qualsiasi momento una magia in grado indirizzare il match nei giusti binari.
Analizziamo ora le “perle” di mercato dal DS in sede di campagna acquisti. Detto di Pandolfi arrivato tardi e in evidenti condizioni atletiche non ottimali, l’errore più grave come detto è non aver sostituito adeguatamente Scognamillo.
Su Di Francesco non ci sono dubbi sule sue qualità e sull’apporto che potrà dare alla squadra dall’alto dell’esperienza maturata per aver giocato anche nella massima serie, ma il bravo esterno offensivo è arrivato a Catanzaro reduce da infortunio e quindi era risaputo che gli servisse del tempo per riacquistare la forma migliore.
E di Buglio ne vogliamo parlare?
Rimpianto a Castellammare l’ex capitano delle vespe non ha avuto l’onore di calcare neanche per 1’ il campo durante i match di campionato disputati dal momento del suo arrivo nonostante sia stato sistematicamente convocato.
C’è anche per lui qualche problema legato a presunte condizioni fisiche deficitarie? Chi di competenza è chiamato a chiarire questo “mistero”.
Del manipolo dei tanti giovani arrivati alla corte di Aquilani molti sono di belle speranze e solo pochi di talento già pronti per disputare una categoria impegnativa come la serie B.
A parte Liberali, ora impegnato con la Nazionale under 20, il solo Cisse è la vera rivelazione e l’arrivo più azzeccato.
Le caratteristiche e le indiscusse qualità tecnico-tattiche del ragazzo in prestito secco dal Verona ai più erano sconosciute.
Degli altri under il solo Rispoli è quello che ha dimostrato di aver dei numeri per reggere il confronto con i più quotati colleghi della categoria.
Nota di merito anche per Verrengia che dovrebbe avere vita facile in sede di scelta sul veterano Di Chiara per ora del tutto fuori condizione. L’esperto esterno mancino è arrivato anche lui a parametro zero dopo un lungo tira e molla accolto con non poco scetticismo da parte della piazza.
Degli altri giovani non si hanno notizie.
Un organico quindi da rivedere che, in attesa della finestra invernale del calciomercato, dovrà essere sfruttato nel migliore dei modi tenendo conto di tanti parametri: caratteristiche e condizione fisico-atletiche dei singoli, modulo tattico e principi di gioco da adottare, equilibrio tra i reparti che in più occasioni sono apparsi sfilacciati.
Se fare processi in questa fase di campionato non è conveniente, è altrettanto vero che una disamina con toni un po’ accesi si rendeva necessaria per dare una scossa, specie ora che è prevista la sosta.
Le due settimane che intercorrono prima del doppio impegno casalingo con Padova e Palermo dovrebbero servire per studiare i rimedi del caso operando scelte che possano rivelarsi, questa volta, le migliori.
CREDIT FOTO: US Catanzaro 1929
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