Nel rituale appuntamento di lunedì sera di RTC Catanzaro Sport la trasmissione è stata impreziosita dalla presenza, in collegamento skype, dell’allenatore delle aquile giallorosse Fabio Caserta. Non è stata la prima volta in cui un allenatore è stato ospite dell’unica televisione cittadina, basta ricordare, tra gli ultimi, l’arrivo negli studi di Calabro prima e Vivarini dopo, ma l’incontro in questo caso ha un valore duplice.
Consente, infatti, alla trasmissione condotta da Mario Mirabello di consolidare il ruolo di mediazione tra informazione e tifoseria, ma allo stesso tempo di ridare spazio e voce ai protagonisti delle domeniche calcistiche catanzaresi, al fine di conoscerne e apprezzarne la dimensione umana, al di fuori e al di là degli aspetti strettamente tecnici, importanti sì, ma non decisivi nella valutazione di uomini e cose.
Stimolato dalle domande provenienti dallo studio, Caserta non si è sottratto alle disquisizioni tecnico-tattiche, anzi ha avuto modo di precisare che le scelte compiute nella partita casalinga contro il Frosinone erano state quasi obbligate, vista la squalifica di Pompetti, l’assenza di Situm, le non buone condizioni di Petriccione e D’Alessandro e la stanchezza accumulata da Coulibaly.
Non ha mancato di rimarcare l’impegno dei giocatori e la volontà di conquistare i tre punti, ma ha sottolineato anche l’eccessiva frenesia nella ricerca della vittoria, da cui è derivata poca lucidità e spesso imprecisione nelle trame di gioco. Ha rimarcato l’importanza di calciatori come Antonini e Buso, che si allenano con costanza e intensità e che saranno sicuramente pedine importanti nel corso del campionato.
Ha poi chiarito l’importanza di Biasci, da sempre apprezzato, al punto da averlo inseguito quando era sulla panchina del Perugia. Dando dimostrazione di intelligenza e capacità critica, ha specificato ancora di avere modificato il sistema di gioco, dal momento che la squadra, con il modulo del 352, si è rivelata più compatta ed equilibrata.
Questa variazione ha sicuramente penalizzato qualche calciatore, senza contare che la raggiunta solidità difensiva ha frenato ulteriori esperimenti difensivi; ciò nondimeno, ha evidenziato che la rosa a sua disposizione consente di giocare con sistemi differenti, dal 442 al 433 fino al 4231, sicché nulla deve essere considerato definitivo e non v’è ragione di escludere variazioni future in relazione alle situazioni contingenti, agli avversari e alle condizioni fisiche dei giocatori.
In un passaggio del dialogo, sollecitato dal presidente del Catanzaro Club Franco Rotella, ha avuto modo di rimarcare il piacere di allenare in una piazza competente ed entusiasta come quella di Catanzaro, mettendo certo in conto le difficoltà che avrebbe incontrato, ma con la consapevolezza che la serietà nel lavoro e l’onestà nei rapporti con la società e la tifoseria gli avrebbero permesso di ottenere una piccola, ma significativa, rivalsa nei riguardi delle più recenti esperienze in terra di Calabria.
La lieta sorpresa della serata, che ha mostrato Fabio Caserta in una luce diversa da quella abituale, forse inattesa, ma di sicuro altamente positiva, è stato il sorriso che ha incorniciato il volto sereno dell’allenatore giallorosso nel corso dell’intero incontro. Ha ricordato la bravura di Antonio Conte, ma soprattutto il sospiro di sollievo al momento del rigore sbagliato dal giallorosso Giannone nella sfida contro la Juve Stabia nell’anno della promozione: un momento indimenticabile…purtroppo anche per i tifosi del Catanzaro. Un sorriso generale ha pervaso lo studio, ma soprattutto finalmente Caserta si è fatto una bella risata. Altro che cupo e musone!
FOTO: US CATANZARO 1929
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