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Il ritorno alla vittoria c’è stato ma adesso bisogna cercare di vincere convincendo

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La gara vinta con la V. Entella ha evidenziato le solite lacune: un approccio errato e un atteggiamento a tratti rinunciatario

Partiamo da un presupposto fondamentale onde evitare che qualcuno possa interpretare male il senso di questo articolo. Come si è sempre detto e chi scrive lo ha a più riprese confermato, la serie B è un campionato molto difficile e terribilmente equilibrato nel quale a parte 4-5 formazioni che sono di una spanna superiore alle altre, almeno vedendo l’organico di cui dispongono, quasi tutte le altre si equivalgono facendo i dovuti distinguo.

Ciò detto passiamo all’attualità.

Con la V. Entella l’obiettivo è stato raggiunto e i 3 punti sono arrivati. Si doveva vincere per una serie di motivi: zittire un po’ di critiche in parte ingiustificate o comunque esasperate, rilanciarsi in classifica, acquisire o meglio riconquistare quell’autostima che si era un po’ persa.

Diciamolo però con tutta franchezza senza ombre di smentite, la squadra pur vincendo non ha convinto.

I primi 15’-20’ sono stati inguardabili per via di un approccio molle e decisamente senza nerbo.

Il Catanzaro ha dato la possibilità ad una squadra modesta ma che ha giocato a viso aperto di essere manovriera e rendersi pericolosa oltre all’azione del fallo – molto dubbio ad essere sinceri – che ha generato il rigore cha ha sbloccato il match in favore dei liguri.

Un Catanzaro che evidenzia un dato inconfutabile: deve ricevere lo schiaffo prima di svegliarsi e tirar fuori cuore e carattere. E’ successo in diverse circostanze nel corso della stagione, già a partire dalla gara inaugurale interna con il Sudtirol.

La giustificazione che poteva essere reale fino a qualche giornata addietro per via del rinnovamento tecnico a partire dall’allenatore, mancanza di amalgama… non trova più fondamento ora che siamo giunti alla 14ma giornata.

Al di là dell’inesperienza di molti giovani che comunque stanno dando molto in termini di rendimento – Cisse su tutti -, il problema è sempre lo stesso: si concede quasi sistematicamente un tempo agli avversari prima di avere una reazione e riuscire a raggiungere o ribaltare in alcuni casi  il risultato che ci vede inizialmente penalizzati.

Perché questo carattere, questa grinta non si esprimono fin dal 1’ di gioco? Perché non si gioca contro TUTTI come se dovessimo affrontare il Venezia o il Palermo di turno?

Sotto questo aspetto mister Aquilani, nonostante la sua giovane età e quindi la poca esperienza in B dovrà giocoforza intervenire e se lui non è nelle condizioni di farlo sotto l’aspetto psicologico la società dovrebbe far intervenire quello che una volta veniva definito “mental-coach” per trovare le motivazioni a questi continui black-out e trasmettere quella mentalità che serve a chi esercita la professione del calciatore.

Non vogliamo assurgere a sapientoni ma è una considerazione naturale che, crediamo, sia spontanea fare da parte di chiunque vede il ripetersi di certe situazioni che obiettivamente a 5 gare dal giro di boa del campionato appaiono ancora incomprensibili!

Altra questione da evidenziare è la rinuncia al gioco negli ultimi 10’ della gara con i liguri.

Buon per il Catanzaro che l’epilogo non sia stato lo stesso che si era verificato la settimana precedente nel match con il Pescara che era riuscito, sotto di una rete, ad agguantare in pieno recupero un pareggio ormai insperato. Cìò per fortuna non è stato grazie anche a Pigliacelli che sul finire ha sventato un tiro pericoloso che avrebbe potuto far terminare la gara in parità così come contro gli abruzzesi. Avremmo parlato a quest’ora di altri 2 punti persi.

Perché non provare a chiudere prima la partita dal momento che l’Entella non dava comunque segnali di particolare pressione e non ha comunque fatto nulla di particolare per schiacciare i giallorossi nella propria area?

D’accordo che c’è un avversario e che tutto ciò che si vorrebbe fare non sempre si riesce a afre ma di fatto il Catanzaro ha rinunciato proprio a imbastire la benché minima azione per provare a segnare la quarta rete che avrebbe a quel punto deciso il match anzitempo.

Da cronisti e addetti ai lavori è giusto porsi questi interrogativi senza con ciò essere tacciati come disfattisti e tenendo conto della doverosa premessa con cui abbiamo iniziato questo articolo.

Al mister e ai ragazzi le risposte sul campo, già a partire dal match di Modena sia pur contro la vera sorpresa di quest’anno che ha tutte le carte in regola per giocarsi fino alla fine le sue carte per un posto in Paradiso.  

CREDIT FOTO: US Catanzaro 1929

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