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Il ricordo di un mito

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Il ricordo di un mito

Lunedì scorso, poco prima di entrare in studio per la nuova puntata della trasmissione RTC Catanzaro Sport, è arrivata la notizia della scomparsa di Gigi Riva. Un autentico mito, non soltanto per quelli della mia generazione, che ne hanno ammirato le gesta sportive, ma per tutti gli appassionati di calcio. Anche coloro che non lo hanno conosciuto come calciatore, ne hanno ascoltato i racconti dei padri e dei nonni, e la sua epopea si è trasmessa per le generazioni successive. Per i meriti calcistici sì, ma anche e soprattutto per i messaggi di serietà, di eleganza e di umanità che ha saputo trasmettere. In silenzio, con il suo volto da antico guerriero, e con i fatti, che ne hanno immortalato l’amore per il calcio e per quella terra di Sardegna che lo ha accolto e ne ha esaltato il carattere schivo, la discrezione, il pudore dei sentimenti e la scoperta delle sue più intime radici. Un uomo che ha mostrato il valore della normalità e della passione, un paladino di chi si sentiva escluso e ai margini, un simbolo di un mondo diverso, in cui si è compenetrato fin nei più reconditi anfratti. Il più grande attaccante della storia del calcio italiano, inarrivabile nel suo record di reti in maglia azzurra, ma estraneo alle manifestazioni esteriori e al clamore mediatico, e per questo eroe del nostro immaginario collettivo, che resterà scolpito in modo indelebile nei cuori nostri e di quelli che verranno.Pur con la malinconia nell’animo, l’attenzione dello studio si è focalizzata sugli accadimenti della squadra giallorossa. Sviscerati con l’ausilio degli interventi telefonici e dei messaggi whatsapp dei tifosi, nonché della disamina garbata e puntuale offerta da un allenatore di grande esperienza come Domenico Di Carlo. Appositamente sollecitato, Di Carlo ha puntualizzato l’andamento positivo del campionato del Catanzaro e ha sottolineato come la sua forza risieda nel collettivo e come le battute di arresto siano la conseguenza dell’impostazione offensivistica prediletta da Vivarini. I dettami del tecnico prevedono, infatti, due esterni capaci di manovrare ed impostare il gioco, il che agevola la fase di costruzione con l’assunzione di qualche rischio in fase difensiva, in particolare sulle ripartenze avversarie. Di Carlo ha, quindi, elogiato il centrocampo, grazie alla presenza di Sounas e Ghion, la bravura e la pericolosità di Iemmello e Vandeputte ed in più il dinamismo di Biasci, attaccante forse sottovalutato, ma sempre attento in fase di copertura e letale nelle conclusioni a rete. La posizione di classifica del Catanzaro deve essere considerata, quindi, un successo e la prevedibile predisposizione di qualche accorgimento tattico deve far ben sperare per il prosieguo della stagione, da cui discenderanno sicure soddisfazioni. E noi tutti ci auguriamo che l’auspicio di Di Carlo possa trovare piena realizzazione.

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