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Il Catanzaro prima e sopra ogni cosa

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Penso sia arrivato il momento di fare il punto della situazione, subito dopo la prima partita della nuova stagione. Ammettiamolo, l’azzeramento della dirigenza, la fuga di Vivarini, la cessione di Vandeputte, Fulignati, Sounas e Verna hanno prodotto qualche preoccupazione nella tifoseria giallorossa: il timore maggiore è stato quello della fine di una splendida realtà, a seguito della rottura del bel giocattolo costruito nell’arco di un triennio. 

La fiducia nella proprietà è, però, rimasta immutata e si è capito ben presto che le vicende estive stigmatizzavano solamente la fine di un ciclo e l’inizio di un altro. L’arrivo di Caserta come nuovo allenatore, salutato tiepidamente, ha lasciato qualche dubbio all’indomani delle amichevoli di agosto e del successivo impegno di Coppa Italia con l’Empoli, ma nessuno, e dico nessuno, si è dimostrato pessimista. Anche perché il lavoro del nuovo direttore sportivo Polito ha prodotto un’intelaiatura della squadra all’altezza della serie cadetta, con una rosa che sulla carta non ha nulla da invidiare a quella dell’anno scorso. Il pubblico ha risposto con una campagna abbonamenti più che soddisfacente, con la quale ha inviato un segnale alla società di vicinanza e condivisione. La verifica si è realizzata sul campo, quando, affrontando un avversario blasonato e altamente competitivo come il Sassuolo, il Catanzaro ha dato dimostrazione di non essere inferiore e di riuscire a giocare a viso aperto, meritando anche la vittoria.

Le paure del prepartita sono svanite completamente e la convinzione di poter disputare un campionato senza patemi d’animo si è tradotta in certezza. La partita con i neroverdi emiliani è stata la continuazione del percorso brillante del torneo precedente, con un assetto tattico intelligente e un gioco arioso più attento alla fase difensiva e con maggiore verticalità. Il pienone del Ceravolo e il sostegno mantenuto per tutto l’incontro hanno fatto il resto.

Nel dettaglio, da un’analisi superficiale si può trarre qualche considerazione: gli esterni difensivi, Bonini e Ceresoli, ma aggiungerei il nazionale under 21 Turicchia, appaiono più forti di Oliveri e Veroli, la punta Pittarello copre un buco nel reparto offensivo, Compagnon, Sek e Cassandro sono calciatori collaudati e di pregevole qualità, Pagano è un piccolo gioiello e gli acquisti di cui si vocifera, di alto livello, daranno maggiore forza ed entusiasmo ad un gruppo già di per sé forte, compatto e determinato. Senza contare che Caserta ha dimostrato di avere le idee chiare e di sapere affrontare le insidie di un campionato lungo e difficile. 

Il Catanzaro c’è e godiamocelo, perché possiamo essere sicuri che anche quest’anno ci sarà da divertirsi.

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