Il Catanzaro della scorsa stagione rispetto a quello attuale aveva un punto in più (7) con 5 gol fatti e 6 subiti ed occupava il 16° posto. Tenendo conto però che la posizione reale avrebbe dovuto essere la 17^ se si considerava la penalizzazione di 4 punti comminata al Cosenza che avrebbe avuto 9 punti senza la penalità.
Il ruolino di marcia era di 1 vittoria, 1 sconfitta e 4 pari, con 4 gare disputate in casa e 3 in trasferta. Nel torneo attuale invece le aquile giallorosse hanno 6 punti, frutto di 6 pareggi e 1 sconfitta con 7 gol fatti e 8 subiti, ma la posizione in classifica, paradossalmente risulta essere migliore perché occupiamo la 14^ casella in graduatoria a ridosso della zona play-out, con 3 gare giocate al Ceravolo e 4 fuori dalle mura amiche.
Non c’è da preoccuparsi quindi anche perché siamo ancora all’inizio del campionato e tutto può ancora succedere. La sconfitta di Monza potrebbe essere salutare, così come successe nella scorsa stagione dopo l’ennesimo pareggio in casa col Bari. Confidiamo nella sosta per le nazionali sperando che il gruppo si possa ulteriormente affinare nell’intesa e magari dopo la solita beneaugurante grigliata possa anche ottenere la coesione.
Il Catanzaro avrà due match in casa e dovrà sfruttare al massimo le sue possibilità sia contro il Padova che contro la candidata alla promozione diretta Palermo. Dovremo giocare al meglio le due gare per riacciuffare una zona di classifica più tranquilla e possibilmente stare in odore play-off. Possiamo farcela e dobbiamo tentare di giocare ogni carta a nostra disposizione per ottenere i 6 punti. Voglio poi toccare l’argomento dell’ultima direzione arbitrale.
Dopo la clamorosa decisione di non espellere il giocatore Birindelli del Monza, non aspettatevi sconti o favoritismi, anzi c’è da pensare che si accaniranno ancora di più contro il Catanzaro perché l’ambiente giallorosso si è reso colpevole di aver denunciato l’incredibile sopruso e di non aver accettato la decisione del direttore di gara e quella, più grave, del Var. Quindi ci aspettano da questo punto di vista due autentiche battaglie contro le squadre avversarie e contro le “giacchette nere”, così come venivano chiamate un tempo.
Detto questo però non dobbiamo creare e crearci alibi. Il Catanzaro deve ingranare le marce alte. Se dobbiamo dirla tutta, la squadra vista sinora è apparsa lenta e distaccata, escluso Cisse che va a duecento all’ora e nessuno dei suoi compagni gli sta dietro (vedi a Monza l’ultima ripartenza in campo aperto dove si è ritrovato nella tre quarti avversaria da solo). Questo fatto della lentezza lo aveva detto in campo in corso di gara, qualche giornata fa, Di Chiara, inquadrato dalle telecamere ed evidenziato dal telecronista DAZN. Per cui non è una novità.
Il fatto è però che si continua ad essere flemmatici e pigri e non si riesce a sprigionare velocità e coesione, ma soprattutto manca la tenuta per tutta la partita. Cosa fare? Che problema c’è? È un discorso atletico, di sovraccarico? C’è qualche problema psicologico da dipanare o cos’altro? La risoluzione del dilemma la giriamo a mister Aquilani ed al suo staff tecnico. Sperando che si trovi dopo questa sosta la vittoria a tutti i costi, prima e la prestazione, poi. E soprattutto che la squadra faccia quadrato e ritrovi motivazioni ed unione all’interno dello spogliatoio. E a questo proposito, per finire, consentiteci di dire questo: Scognamillo quanto ci manchi.
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