L’altro pagellone: Sudtirol – Catanzaro
Di Fausto Scerbo

FULIGNATI: Poco impegnato nel primo tempo e quasi incredulo di toccare pochi palloni anche con i piedi. Nella ripresa dimostra di essere un portiere di assoluto livello. Tait e Cisco chiamano e lui risponde presente. IN GRANDE FORMA.
KATSERIS: È sempre più difficile trovare aggettivi per un giocatore che solo due anni fa sognava il professionismo. Preciso difensivamente, costante spina nel fianco per le difese avversarie. SICUREZZA.
SCOGNAMILLO: Prendere una ammonizione nel primo tempo condizionerebbe qualsiasi difensore, a maggior ragione se non esperto e se costretto a battagliare contro un attaccante come Odogwu. Lui non si scompone e non perde un duello. IN COSTANTE CRESCITA.
BRIGHENTI: Anche lui riceve una ammonizione nel primo tempo e non ne sente assolutamente il peso, sempre sicuro, attento e puntuale. Torna dopo un paio di partite appannate sui livelli a cui ci aveva abituato lo scorso anno. LEADER.
KRAJNC: Come al solito fa più il terzo centrale che il vero e proprio terzino, consentendo maggiore spinta e spazio a Katseris. Non gli è richiesto di affondare e non lo fa, ma in compenso non concede granché agli avversari. Sostituito negli ultimi dieci minuti quando soffre la vivacità di Cisco. ESPERIENZA
BRIGNOLA: Non la sua migliore prestazione. Confermato dal primo minuto dopo il gol vittoria contro la Sampdoria risulta non proprio in palla. Si accende a sprazzi all’inizio, ma con il tempo sembra uscire dalla partita. EVANESCENTE.
GHION: Domina il centrocampo con la sua classe immensa dettando i tempi di gioco perfettamente e non permettendo quasi mai al Sudtirol di prendere il sopravvento nella zona nevralgica del campo. DIRETTORE D’ORCHESTRA.
VERNA: Da perfetto scudiero del suo compagno di reparto lo protegge, lo serve, lo aiuta. Non dà troppi punti di riferimento e firma anche l’assist per il gol di Iemmello a seguito di uno dei suoi soliti inserimenti. PUNTO FERMO.
VANDEPUTTE: Primo tempo di qualità immensa. Punta l’uomo, lo salta, conclude in porta. Mostra sprazzi della incredibile bravura e tecnica che lo hanno reso il miglior centrocampista della scorsa lega pro. Cala nella ripresa a dimostrazione che la forma non è ancora la migliore. CERTEZZA.
BIASCI: Partita negativa per l’attaccante di San Giuliano Terme che è, forse, l’unica vera nota stonata della partita. Tocca pochi palloni, non riesce mai a trovare lo spazio tra le linee, soffre un Sudtirol ben organizzato e stretto fra i reparti. IN DIFFICOLTÀ.
IEMMELLO: Gioca 90 minuti, a dimostrazione di avere recuperato la forma. La sua sola presenza è motivo di paura per le difese avversarie. Sblocca il match con una conclusione da fuori area e libera in area Stoppa con un formidabile colpo di tacco. Orchestra le offensive giallorosse con maestria ed intelligenza. GENIALE.
OLIVERI: Rileva uno spento Brignola ma non si mostra offensivamente più pericoloso. Paradossalmente meglio quando arretra al posto di Katseris, garantendo copertura e solidità. DUTTILE.
D’ANDREA: Una buona mezz’ora nella quale mette in mostra tutto il suo repertorio. Strappi in campo aperto, dribbling, grande tecnica. Assolutamente impattante sulla partita. RISORSA.
VEROLI: Subentra gli ultimi 10 minuti e presidia la corsia di sinistra con precisione senza soffrire troppo la freschezza ed il brio di Cisco. ATTENTO.
DONNARUMMA: Gioca troppo poco per poter dare un giudizio più completo. Risalta, però, l’errore al 94esimo minuto, quando spreca una azione in superiorità numerica calciando a lato da solo, seppur defilato, davanti al portiere. APPANNATO.
STOPPA: È l’ultimo entrato, ma nonostante tutto merita una menzione il palo colpito con una conclusione praticamente da fermo. TALENTO.
VIVARINI: Il Catanzaro domina a Sudtirol su un campo difficilissimo. Quest’anno nessuno aveva ancora vinto e lo scorso anno era stato violato in tre sole occasioni. Colpisce la prestazione da squadra matura, forte e consapevole delle proprie forze. CAMPIONE VERO.
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