Andare al Ceravolo è diventato ormai una prova per spettatori dal cuore forte, per amanti di emozioni estreme, che non si accontentano di spettacoli tranquilli e sonnacchiosi, ma aspirano a sollecitare le coronarie e a vivere in equilibrio su una corda tesa nel vuoto. Sicuramente non ci si annoia, ma quello che sembrava un caso è diventata ormai la regola, al punto da esportare il film anche in trasferta.
Nella passata stagione una prima avvisaglia si è avuta nella partita interna con il Modena, quando a tempo abbondantemente scaduto, dopo una traversa di Ambrosino, la squadra ospite ha siglato in pieno recupero la rete della vittoria. Un altro episodio ha riguardato lo scontro casalingo contro il Como e l’annullamento del gol di Antonini per un fuorigioco di spalla intorno al 96mo minuto.
Onestamente tutti hanno pensato, a quel punto, che il fato aveva deciso di voltare sempre lo sguardo dalla parte opposta ai giallorossi. Ed invece, ecco nei playoff assistere al cambio di indirizzo contro il Brescia: ad un passo dalla sconfitta, negli ultimi secondi dell’ultimo minuto di recupero arriva il colpo di testa di Donnarumma che sancisce il sospirato pareggio e il prolungamento della partita ai tempi supplementari, con la vittoria finale del Catanzaro.
Per non farsi mancare niente, in questa stagione si è voluto iniziare prima e ormai dagli spalti del Ceravolo nessuno si muove più, tranne i deboli di cuore, fino al triplice fischio dell’arbitro. Le danze si sono riaperte ancora una volta con le rondinelle bresciane, visto che nel breve volgere di qualche minuto si è assistito prima, a poco tempo dal termine, alla rete di Compagnon annullata per un fuorigioco inesistente e poi, a pochi secondi dalla fine del recupero, alla definitiva segnatura di Bonini per la vittoria giallorossa.
L’ultima performance da film thriller si è materializzata nell’ultima partita casalinga con la Salernitana, visto che ad una manciata di secondi dal termine dell’incontro si è assistito prima ad un salvataggio sulla linea del duo Pigliacelli-Antonini e a seguire ad una rete granata preceduta dal fischio dell’arbitro per un fallo di Simy su Antonini.
Ma nel frattempo l’intero stadio è rimasto con il fiato sospeso, mentre tachicardia e pressione alta hanno cominciato a palesare i loro sintomi. Il destino, questa volta, ha ripagato le aquile della beffa subita qualche giorno prima in quel di Cosenza, dove la vittoria è sfumata per un calcio di rigore assegnato sui titoli di coda.
Un dato appare ormai scontato: chi vuole provare i brividi dell’imprevisto deve frequentare i gradini dello stadio Ceravolo; per rilassarsi si può rimanere a casa a bere una camomilla, magari con l’aggiunta di melatonina. Anche questo in fondo fa parte dello scrigno dei sogni che da tre anni a questa parte sta avvolgendo in un’aura radiosa la vita della nostra città.
Il 2024 volge al termine e quindi consentitemi di porgere gli auguri di buon anno alla famiglia di Domenica Giallorossa e a tutto il popolo giallorosso, a Giuseppe e Manuel Soluri e allo splendido team di RTC, a Mario e a Fabio, che mi consentono di vivere la stagione calcistica delle amate aquile in un clima di affetto e amicizia e di condividere una passione in armonia e con lo sguardo sempre attento al senso autentico della vita. Possa il 2025 portare a tutti gioia e serenità. E rivolgiamo un pensiero affettuoso a chi non c’è più, perché non si spenga il ricordo e il loro amore continui a guidare i nostri passi.
CREDIT FOTO: US Catanzaro 1929
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