0 – 2 al “Ceravolo”, 2 – 1 al “Picco” di La Spezia.
Il Catanzaro deve dire addio ai “play-off”, proprio al penultimo gradino della manifestazione, ma esce a testa alta, orgoglioso di quello che ha fatto nell’intera stagione agonistica.
Quello disputato in terra ligure, domenica scorsa, non è stato un impegno facile. Tutto altro! Si trattava, infatti, di ribaltare lo 0 – 2 subito al “Ceravolo” nel match di andata.
La rete di Cassandro, nella prima mezzora di gioco, aveva fatto illudere gli oltre mille tifosi presenti sugli spati del “Picco”, ma l’illusione è durata appena sei minuti, il tempo, per i padroni di casa, di rimettere le sorti dell’incontro in parità. La rete del 2 – 1 ha poi ha spezzato ogni velleità per l’undici “giallorosso”, chiudendo di fatto la gara.
Resta, in ogni caso, la consolazione nei ragazzi di Fabio Caserta di avere dato il massimo, al contrario, purtroppo, di quanto era accaduto nello scontro del “Ceravolo”.
Onore, comunque, allo Spezia, formazione tecnicamente superiore, costruita, in ogni caso, per vincere direttamente il campionato o, al massimo, per conquistare la serie A attraverso i “play-off”.
Ma onore anche al Catanzaro, i cui calciatori hanno dato il massimo, onorando la gloriosa casacca giallorossa, non dimenticando la società del presidente Noto, tutto lo staff tecnico, con alla testa Fabio Caserta e soprattutto l’intera tifoseria, che non ha fatto mancare mai il supporto, in maniera anche copioso, sia nelle gare esterne, che in quelle disputate al “Ceravolo”.
Del resto le lacrime dei calciatori e dell’allenatore di Melito Porto Salvo, abbracciato, tra l’altro, dal presidente Noto al termine della gara, hanno toccato il pubblico presente sugli spalti e non solo, a dimostrazione che questa simbiosi poteva avere un finale davvero stratosferico, quello di regalare un grande sogno. Peccato che questo sogno non sia diventato realtà, ma resta, in ogni caso, l’amore da parte di tutti per questi colori.
Grazie, sempre grazie, fortissimamente grazie.
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