Lacrime e passione
Di Fabio Migliaccio
Esiste un filo sottile che lega tra loro le vicende degli uomini, le intarsia rendendole Storia.
Biasci dopo la gara con la Cremonese, davanti alla curva gremita dai tifosi giallorossi, che nonostante la sconfitta tributavano un ringraziamento sentito ai ragazzi, si è lasciato andare ad un pianto disperato; fatto di tutto: di delusione, di frustrazione, di rabbia; ma sincero, vero, ricco di orgoglio e senso di appartenenza. Mentre qualcuno a pochi metri di distanza progettava una fuga vile spacciandola per rispetto verso i colori, Tommaso segnava con le lacrime il suo amore verso Catanzaro ed il Catanzaro e prometteva di lottare ancora per quell’ideale, sempre lo stesso.
Lo spazio di un mattino e si riparte, la tempesta è alle spalle, prima la Coppa Italia per mostrarci ancora una volta al mondo e subito dopo la serie B da difendere con gli artigli. Di nuovo in trincea, di nuovo pancia a terra davanti ad una tifoseria magnifica che non ha abboccato alle bugie di falsi eroi e non ha creduto ai profeti di sventura, perché la passione disinteressata gli ha consentito di discernere il giusto, tra “l’uomo che volle farsi re” e chi ha fatto della maglia giallorossa una seconda pelle.
L’immenso popolo del Ceravolo non sarà solo, accanto a Biasci, ci saranno ancora Stefano Scognamillo, Simone Pontisso, Pietro Iemmello e tutti gli altri che mostreranno ai nuovi arrivati perché il Catanzaro non camminerà mai solo!

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